sepolcro_scipioni_4_d0Riapre dopo vent’anni d’inaccessibilità il Sepolcro degli Scipioni presso Porta San Sebastiano, monumento di fondamentale importanza per la conoscenza storica, storico-artistica, architettonica e linguistica della Roma repubblicana. Chiuso dal 1992 e in restauro a cura della Sovraintendenza capitolina dal 2008, l’antichissimo mausoleo rupestre degli Scipioni è stato riconsegnato alla pubblica fruizione.


 

 

img24Un complesso archeologico fra i più preziosi dell'età repubblicana che sorge a via di Porta San Sebastiano, riapre al pubblico. A scoprirlo, nel 1780, i fratelli Sassi, proprietari della vigna che aveva ricoperto la struttura ipogea. Un restauro deciso per sanare i gravi danni che pesavano sia sulle strutture tufacee di cui è composto il monumento, sia sulle parti metalliche di supporto risalenti agli anni Trenta.

Il Sepolcro degli Scipioni comprende tombe di epoca repubblicana, un colombario di età imperiale, un'insula romana del III sec d. C. e un singolare sepolcro di epoca tarda al quale è collegata una piccola catacomba.

Costruito da Lucio Cornelio Scipione Barbato, capostipite della famiglia degli Scipioni , nei primi decenni del III sec. a. C. ospitava le spoglie di circa trenta membri della famiglia, con l'eccezione dell'Africano sepolto nella sua villa a Literno.

Gli Scipioni, dinastia di primissimo piano nel consolidarsi della potenza romana e ramo della gens Cornelia, che poi espressero l’Africano – vincitore di Annibale – e l’Emiliano, il distruttore di Cartagine.

610xDeterminanti, gli Scipioni, non solo sul piano militare ma pure sotto il profilo culturale: furono loro, incarnazione delle romanae virtutes (appannaggio del patriziato senatorio) ma al tempo stesso di spirito singolarmente aperto, a farsi protagonisti del processo di ellenizzazione dell’Urbe con il loro cenacolo, il “circolo degli Scipioni”: momento chiave della vicenda romana, non semplice importazione di modelli ma sintesi originale. Sintesi di cui il Sepolcro contiene la prova visiva: nelle forme architettoniche, che mescolano il substrato etrusco-italico dell’interno a “griglia” con l’impianto ellenistico della facciata superiore, risalente all’epoca di Scipione Emiliano, non più esistente ma descritta da Livio; soprattutto nei trenta sarcofagi dei maschi di famiglia e delle loro consorti e segnatamente nel primo, quello di Scipione Barbato del 280 a. Cr., qui in copia (l’originale è nei Musei Vaticani), che con somma e precoce raffinatezza abbina nei propri volumi gli ordini dorico e ionico.

sepolcro-Lucio-Cornelio-Scipione-BarbatoIl Sepolcro degli Scipioni è poi una miniera d’informazioni sul latino tardo-arcaico, la sua evoluzione, le sue forme epigrafiche e solennemente istituzionali (con la presenza, già allora, di arcaismi per marcare l’antichità della gens e l’ufficialità del racconto memoriale). Notissima l’iscrizione di Scipione Barbato, icona della latinitas pristina, col suo lapidario incipit: Cornelius Lucius Scipio Barbatus, Gnaivod patre prognatus, fortis vir sapiensque… E' in sostanza il latino di Ennio, il poeta degli Annales, primo autore a fare della storia romana un racconto epico e primo a "latinizzare" l'esametro greco e ad usarlo al posto del rustico verso autoctono, il saturnio. Ed Ennio, altro caposaldo della fusione culturale greco-latina, il poeta protetto dagli Scipioni, l'ex liberto apulo che vestiva di eleganza ellenica scorciate metafore attinte al fondo della lingua sacerdotale (vedi l'inno a Romolo, dove dice tu produxisti nos intra luminis oras, "tu ci hai condotto tra plaghe di luce"), Ennio era sepolto qui e aveva una grande statua in memoriam...

A scoprirlo, nel 1780, i fratelli Sassi, proprietari della vigna che aveva ricoperto la struttura ipogea.

Tra gli innumerevoli tasselli che compongono il grande “libro di pietra” dell’Urbe, il Sepolcro degli Scipioni è tra i più remoti. Immerso in un silenzio fuori dal tempo, come la tomba degli Atridi a Micene è molto più d’un complesso archeologico ben conservato: è una porta che conduce all’interno del mondo classico alle sue origini, ai primordi della nostra storia.

sepolcro_degli_scipioni_mediumI lavori condotti vanno dal consolidamento del banco di tufo in cui il complesso è scavato al recupero (o sostituzione) delle strutture metalliche di sostegno, ai nuovi servizi di accoglienza, alla nuova illuminazione e ai pannelli didattici che illustrano al visitatore gli elementi di rilievo del monumento. Riqualificata anche l'area esterna con la casa medievale e con nuovi percorsi pedonali con l'obiettivo di trasformare l'area archeologica nel fulcro di un nuovo circuito archeologico connesso con gli altri monumenti presenti nella zona.